Secondo Kandisnsky,tra opera d'arte,e spiritualità,c'era un nesso strettissimo.
Infatti tramite le sue opere,lui attribbuiva il colore,che potesse dare allo spettatore due tipi di effetti:l'effetto fisico,basato su sensazioni momentanee,e l'effetto psichico,in quanto il colore,riesce a raggiungere l'anima.Utilizzò una metafora musicale:Seppur un pittore della corrente astrattistica,lui riusciva a dare in tutto quel che componeva,
una forma materiale e comprensibile,anche impercettibilmente,anche attreverso l'animo..con quella sua particolarità,nell'associare i colori,e darne un senso,dare un senso anche in ogni linea tracciata.Forse anche io sono un pò come il "Fiume d'autunno"
tutti i colori combinati insieme,per rappresentare il tutto e il niente..A volte dò così tanto,e cosi tanto poco altre..
Non si è più disposti ad ascoltare,a dare torto o ragione,a consolare,a rispettare,a perdonare. Si è disposti solo a ferire ed essere feriti. Resta solo una grande taglio senza ago e filo.

mercoledì 29 luglio 2009

Il sapere di non sapere


Socrate affermava di sapere di non sapere.
Affermava che il motivo è collegato ad un responso ricevuto dall'oracolo di Delfi,secondo il quale era lui il più sapiente.Aveva compreso infatti che la sapienza umana è poca cosa,e che il vero sapiente non si trova fra gli uomino,in quanto la sapienza è un possesso divino.
Socrate si sentiva investito di una missione divina,ovvero quella di esortare l'uomo dalla virtù.
Liberare l'uomo dalle illusioni che lo ingannano e a prendersi cura di tutto tranne di ciò di cui dovrebbe prendersena davvero,ossia la propria anima.Lo strumento che Socrate utilizzò per compiere questa sua "missione" ,di liberare l'anima dagli inganni,dagli errori dalla falsa conoscenza,fu la sua dialettica confutatoria.Il suo valore morale traspariva attraverso l'ironia.

C’è un nesso strutturale tra le motivazioni per cui Socrate non ha scritto nulla ed il metodo adottato nello svolgere il suo ruolo di filosofo nei confronti della comunità. La tesi secondo la quale "Socrate non ha scritto nulla perché dichiarava di non sapere nulla", e cioè per non cadere in contraddizione con se stesso è riduttiva.
La grandezza di Socrate risiede nel fatto che egli in qualche modo comprese ciò che accadeva, si accorse che maturava l'esigenza di un nuovo modo di esprimersi, e si inserì in questo processo con il metodo della sua dialettica. Non a caso il ritmo martellante della dialettica socratica, nel disturbare gli interlocutori interrompendoli e tempestandoli di domande ed osservazioni, stimolava l’altrui coscienza a smettere di ragionare attraverso immagini poetiche fini a se stesse, per indurla a pensare astrattamente, in modo tale che potessero fornire precise spiegazioni razionali delle affermazioni da loro fatte.
Il merito maggiore da attribuire a Socrate è proprio quello di aver introdotto nel mondo occidentale l'identificazione dell'essenza dell'uomo con la sua anima,intesa come intelligenza o capacità di intendere e volere secondo coscienza, facendo assumere alla stessa quel significato destinato a rimanere pressoché immutato fino ad oggi. Egli non si occupò di physis, come avevano fatto praticamente tutti i filosofi prima di lui, poiché dunque mirava molto più in alto, in quanto provò a fornire una risposta al grande enigma avanzato dal motto apollineo:conosci te stesso.
La risposta di Socrate è "l’uomo è la sua anima ed il prendersi cura della medesima rappresenta il fine più alto cui debba aspirare". Ma perché l'uomo possa prendersi cura della propria anima deve poter operare in vita le giuste decisioni, e per farlo deve possedere una conoscenza del bene, sulla base della quale giudica e decide. Per Socrate la conoscenza del bene si identifica con la virtù (areté) ed il suo opposto è l'ignoranza, collegata invece al vizio. Pertanto colui che possiede una conoscenza del bene, cioè sa cosa è giusto per sé, per la propria anima, è un uomo virtuoso.
vizi di cui parla Socrate comprendono l'attaccamento dell'uomo a tutto ciò che non è anima, cioè i beni ed i valori esteriori e materiali, che avevano fino ad allora costituito la "tavola dei valori" del mondo greco. Socrate ribaltò questa tavola, affermando che la loro bontà e la loro utilità era subordinata alla conoscenza.
[In photo"La scuola di socrate"]

1 commento:

  1. ciao piccola, grazie del commento sul blog!! e anzi , sii più sfrontata , non importa il permesso per scrivermi :D !! trovo un sacco di arte qui , brava ..
    tante cose mi somigliano colori, acquerelli, partenze..passioni ditrattamente attenta ...

    bacio .s

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