Secondo Kandisnsky,tra opera d'arte,e spiritualità,c'era un nesso strettissimo.
Infatti tramite le sue opere,lui attribbuiva il colore,che potesse dare allo spettatore due tipi di effetti:l'effetto fisico,basato su sensazioni momentanee,e l'effetto psichico,in quanto il colore,riesce a raggiungere l'anima.Utilizzò una metafora musicale:Seppur un pittore della corrente astrattistica,lui riusciva a dare in tutto quel che componeva,
una forma materiale e comprensibile,anche impercettibilmente,anche attreverso l'animo..con quella sua particolarità,nell'associare i colori,e darne un senso,dare un senso anche in ogni linea tracciata.Forse anche io sono un pò come il "Fiume d'autunno"
tutti i colori combinati insieme,per rappresentare il tutto e il niente..A volte dò così tanto,e cosi tanto poco altre..
Non si è più disposti ad ascoltare,a dare torto o ragione,a consolare,a rispettare,a perdonare. Si è disposti solo a ferire ed essere feriti. Resta solo una grande taglio senza ago e filo.

lunedì 22 febbraio 2010

La signora della neve



Minokichi le raccontò tutto ciò che successe quella notte, di molti anni fa, della morte di Mosaku e della donna bianca. “Non ho mai capito se ciò che vidi anni fa, fosse solo un sogno, o se quella che vidi fosse la Signora della Neve.” O-Yuki, si avvicinò come una furia al marito, lasciando anche cadere una sedia, e con aria quasi furiosa gli disse: “Quella signora ero io, io! Yuki! Ti avevo anche detto di non parlar ad anima viva di quella notte, eppure tu lo hai fatto. Ora, io non ti ucciderò, non per il momento almeno, non lo faccio per i nostri figli, ma da ora in avanti dovrai occuparti di loro e dargli tutto l’amore che puoi, perché se anche uno solo di loro si lamenterà di te, allora ti ucciderò!”
Dopo che ebbe urlato ciò, sparì, dissolvendosi in una nebbia bianca luminosa, che si sollevò, uscendo oltre al camino. Nessuno rivide mai più O-Yuki.

Siamo abituati a tagliare ed incollare,ritagliare e reincollare ancora le persone dalla nostra vita.
Come un collage di esperienza,parole ed opinioni e gente.

Caos di via vai di quelche è,è stato e sarà.

Caos di sussurri vitali e apostrofi neri sulle i dell'ignoto.

Di quel che non ci accorgiamo che accada,di quel che vorremmo accadesse.

Non nasciamo sapendo già quel che dobbiamo fare,non nasciamo e siamo già pronti ad amare e a voler bene,a sbagliare o a dire che è giusto.


La vita è una rete urbana scandita da attimi,essenziali o meno.
Le automibili e altri mezzi di trasporto sono le persone.
Le vie sono le scelte da percorrere.
Voglio perdermi in queste città e scoprirne ogni particolare..

Bello come una mitologia giapponese possa intersecarsi e fondersi con la realtà occidentale.
Come un puzzle.

[Post dedicato ad una cara amica,In photo Martina by me]

3 commenti:

  1. questo maledetto puzzle, quale la vita, io l'adoro...
    è splendido come i pensieri si intreccino, è buffo come loro creino la vita...

    non accontentarsi di ciò che si ha è bene, perchè ci spinge ad ottenere altro, e per ottenere altro siamo noi stessi a metterci in gioco, e giocare non può che essere positivo!
    Anche se bisogna ammettere che non tutti sanno farlo lealmente, ma è splendido avere abili avversari anche in questo...è arte, in un certo senso...
    contenta d'essere stata letta piacevolmente...

    ti bacio!

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  2. I misteri sono sempre irresistibili, e la vita è il mistero più affascinante e pauroso. Miaaoo

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  3. Una bella definizione "puzzle"!!!
    Forse in questo periodo non sono molto positiva nel vedere quello che la vita ci offre oppure dona... penso sia sempre un'incognita... ed il bello è che cambia repentinamente... pronta a stupirci...
    Ehiiiiii... mia cara Ukiyo sei giovane e il tuo camino è molto lungo... cerca di tagliare e incollare il meno possibile... :-)))
    Ciao Ukiyo grazie del contributo lasciatomi... buon inizio settimana... un abbraccio e baciotto

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